Il Liceo Scientifico Belfiore recepisce le indicazioni di cui alla Circolare Ministeriale n.316 del 28 ottobre 1987 e a tutti gli studenti che non si avvalgono dell’insegnamento della religione cattolica propone un percorso su “I diritti dell’uomo, nella storia, nell’attualità e nella riflessione filosofica”.
La finalità fondamentale dello studio dei Diritti umani può essere individuata nella presa di coscienza del valore inalienabile dell’uomo come persona, delle responsabilità individuali e sociali che ne derivano e nella maturazione individuale di una visione critica e partecipativa al fine della sempre maggiore riaffermazione dei diritti umani e dei relativi doveri, in ogni ambiente sociale e presso ogni popolo.
Le finalità educative da conseguire si possono identificare nelle seguenti:
- conoscenza dei principali documenti nazionali ed internazionali in tema di diritti umani e relativa conoscenza delle istituzioni previste per la loro attuazione;
- valutazione del valore primario della dignità dell’uomo e dei suoi diritti fondamentali irrinunciabili e della solidarietà tra gli uomini a livello nazionale ed internazionale al di sopra di ogni pregiudizio razziale, culturale, di sesso, politico, ideologico e religioso;
- maturazione di un atteggiamento critico o di una personale disponibilità al fine di collaborare in tutti i modi utili ed efficaci per la sempre più solida ed ampia radicazione dei diritti umani nel costume individuale e sociale, nonché nell’organizzazione funzionale ed istituzionale della società.
In relazione alle finalità sopraindicate, gli obiettivi educativi dello studio dei diritti umani nella scuola secondaria di secondo grado possono essere così precisati:
- maturazione della capacità di “lettura” dei documenti e loro inquadramento storicoculturale;
- maturazione di alcuni strumenti di valutazione critica al fine di promuovere un atteggiamento di interpretazione della realtà contemporanea in rapporto alla difesa dei diritti umani fondamentali;
- maturazione della capacità di cogliere e riaffermare il valore delle relazioni interpersonali ed il rapporto tra persone e sistemi e tra sistemi diversi;
- presa di coscienza di sé, delle proprie responsabilità e dei valori individuali in relazione ai diritti-doveri di giustizia, libertà, tolleranza, dignità, partecipazione di tutti gli uomini in
- un’ottica sovranazionale ed universale; al di là di ogni barriera politica, razziale, ideologico-culturale e religioso;
- maturazione della disponibilità a collaborare per la crescita umana del proprio gruppo di appartenenza, al fine di una sempre più ampia e solidale integrazione del corpo sociale.
Per quanto riguarda i contenuti, si possono delineare alcuni approcci di carattere generale:
- un approccio storico-culturale, che metta in rilievo la genesi e la progressiva determinazione dei diritti dell’uomo sanciti nei vari documenti, dichiarazioni e testi legislativi;
- un approccio antropologico, finalizzato alla conoscenza e all’approfondimento del pensiero e delle testimonianze di personaggi emblematici che, nel corso della storia, si sono battuti per la difesa dei fondamentali diritti umani;
- un approccio etico-sociologico, rivolto a fare constatare l’applicazione ed il rispetto dei diritti umani, sia in sede privata, sia in sede pubblica, nonché l’assimilazione di essi nel costume e nella vita delle varie comunità, al di là del semplice riconoscimento giuridico. Nel quadro di tale riflessione, va messa in chiara evidenza la necessità che al quadro dei diritti corrisponda un quadro di doveri, che si traducano in comportamenti individuali e collettivi coerenti;
- un approccio di carattere documentario, che renda possibile la conoscenza diretta delle più importanti dichiarazioni internazionali e delle carte costituzionali, dai quali emerga la riaffermazione dei diritti dell’uomo e degli strumenti giuridici per difenderli;
- un approccio di carattere filosofico, teso ad approfondire le riflessioni di quei pensatori che nel corso della storia hanno sviluppato le tematiche relative al rapporto fra i diritti e i doveri, fra la coscienza e la legge, fra l’individuo-cittadino e lo Stato, fino all’affermazione e al tentativo di fondazione di quelli che oggi chiamiamo “diritti umani”, propri di ogni persona, dunque imprescrittibili e inalienabili. Come possibili punti di riferimento, a titolo puramente indicativo, si fa l’elenco di alcuni documenti, a carattere internazionale quali:
- la Carta delle Nazioni Unite del 1945,
- la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 1948 (Nazioni Unite)
- la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (1950)
- la Dichiarazione dei diritti del fanciullo del 1959 (Nazioni Unite),
- la Dichiarazione sulla decolonizzazione del 1960 (Nazioni Unite)
- il Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici e ai diritti economici, sociali e culturali del 1966 (Nazioni Unite)
- la Carta di Helsinki sulla sicurezza e la cooperazione in Europa del 1975,
- la Convenzione sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti della donna del 1979 (Nazioni Unite)
- la Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del 1989 (Nazioni Unite).